Se parliamo di Pride, parliamo di lotta. E deve parlare chi la lotta la conduce in prima linea. In maniera vistosa, irriverente, ironica e soprattutto, da un’intera vita come la comunità LGBTQIA+ che combatte per mostrare al mondo il valore di ciò che qualcuno vuole soffocare: la bellezza della diversità. Il Pride è ribellione, elogio della diversità, festa, impegno civile, ma soprattutto celebrazione e memoria di quelle persone, singoli ed associazioni, che hanno lottato con forza, sangue e sudore per l’ottenimento di fondamentali diritti. Ma prima di ogni altra cosa PRIDE significa VISIBILITÀ. Io vi vedo, siamo tantissimə, siamo bellismmə, ma cè qualcuno che continuerà a fingere di non vederci e allora oltre a vedere io vorrei sentire tramite un applauso le vostre vite: vorrei un applauso per tutte le volte che non ti sei sentito compreso, uno per tutte le volte in cui il problema eri tu. Un applauso per quelle volte in cui ti sei sentito sbagliato, che non eri abbastanza... Questo applauso è per te che oggi sfili in piazza mettendoci la faccia, portando il tuo corpo, la tua anima,la tua vita, la tua storia.
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